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Email marketing per il 2017

Email marketing per il 2017

Quali nuovi strumenti si hanno a disposizione per coinvolgere i propri clienti tramite campagne mail? Quali sono le strategie da prendere in considerazione per cercare di aumentare la soddisfazione del cliente? Cerchiamo di capire come adattare la comunicazione attraverso i cambiamenti avvenuti negli ultimi tempi.

Semplificare e accorciare

Ora più che mai le comunicazioni via email devono essere impostate per comunicare su piattaforme diverse. Un buon punto di partenza può essere quello di immaginare come sarebbe la mail se fosse visualizzata su schermi dalle dimensioni ridotte e soprattutto come coinvolgere il lettore all’azione. Serve davvero tutto quel testo?

Viene naturale tagliare tutto il superfluo e ottimizzare al massimo il click. Ad esclusione dei fanatici che adorano le vostre mail e cliccano compulsivamente ogni link quello che in realtà ci si può aspettare è di avere a disposizione un solo click, meglio focalizzare l’azione qui.

Per cercare di convincere definitivamente il cliente nella scelta con il principio di scarsità è sempre molto valido, nelle due tipologie: principio di scarsità temporale e principio di scarsità numerica. E’ un’azione tra le più utilizzate nel web marketing per spingeree spingere il processo di vendita, una campagna mail non fa differenza, le opportunità ci appaiono sempre più desiderabili quando la loro disponibilità è limitata.


Colore, semplicità, chiarezza

Gli spazi bianchi non sono il vostro nemico. Lo spazio che si lascia tra il testo, le foto e le griglie della mail aiuta tantissimo la lettura, soprattutto sul mobile. L’utilizzo dello scroll su mobile non è così limitato come accade sui client desktop, più facilmente si scorre con il dito per leggere tutto il messaggio, molto di più che con il mouse del computer.

L’utilizzo di un colore predominante aiuta a mantenere l’attenzione sul messaggio e evidenzia in maniera efficace la CTA di un colore a contrasto o complementare.


Immagini in evidenza

Diamo per scontato che l’oggetto è stato interessante e l’email è stata aperta, quanti secondi ci sono per attirare definitivamente l’attenzione e spingere all’azione? Meno del tempo che si impiega a leggere questa frase probabilmente. Una bella immagine riesce a mantenere l’attenzione quel tanto che basta per leggere il contenuto e incuriosire a saperne di più sull’argomento.

Anche la headline dovrebbe diventare la più corta possibile con giusto due righe di messaggio. Per mail più complesse con molto contenuto meglio strutturare gli elementi per blocchi, facilmente individuabili e con CTA evidenti.

Email Design


Un tono amichevole

Aumentare il coinvolgimento non prendendosi troppo sul serio, parlando di argomentazioni il più possibile concrete. Mantenere un tipo di comunicazione molto meno ingessata aiuta il lettore a completare la lettura e a costruire una relazione migliore con il brand.

Esagerare non è quasi mai un vantaggio, lo è ancora meno per l’email marketing dei prossimi anni. Un buon compromesso per realizzare una comunicazione efficace è ralizzare un testo compreso tra le 50 e le 125 parole. Lo spazio ridotto dei device e l’attenzione minima non permettono di andare oltre.


Chiedere un Feedback

Un trend individuato negli ultimi tempi è quello di aggiungere un veloce feedback all’interno della mail. E’ un metodo semplice e poco invasivo per conoscere l’opinione dei lettori.

Non deve essere troppo complicato e non deve portare via tempo prezioso, l’ideale è proporre una sola domanda con risposta si/no.


Responsive Mobile

Il paradigma per la creazione delle email marketing deve cambiare, le vecchie regole vanno messe in discussione e se serve vanno cambiate. Ricerche degli ultimi anni confermano che gli smartphone sono il mezzo più comune per controllare le mail. Probabilmente in ufficio resiste ancora il computer aziendale per svolgere questa operazione ma anche in questo caso le cose evolvono velocemente grazie al successo del BYOD e agli indispensabili smartphone aziendali. Più del 50% delle aperture avviene sullo smartphone [Campaign Monitor][1]

Iniziare ad impostare le comunicazioni mail ottimizzate per il mobile è diventata una necessità, l’utilizzo di layout responsive che si adattano senza problemi su schermi dalle dimensioni ridotte sono il nuovo standard. Di seguito una veloce lista di framework per realizzare mail responsive:

L’email marketing ha un ROI del 3800%.
DMA

E’ il 2017 e l’email marketing ha ancora molto da dire, grazie al continuo perfezionamento è diventato ancora più efficace rispetto gli anni passati. [Un report molto dettagliato sull’andamento del2016 lo conferma][3]. Al momento non ci sono segni che indicano una fine imminente dello strumento ma anzi, resta uno dei più usati ed efficaci. Una giusta impostazione e un buon design lo renderanno ancora più performante.

  • Semplicità
  • Minimalismo
  • Leggibilità
  • Grandi immagini di buona qualità
  • Spazi abbondanti tra gli elementi
  • Tono amichevole
  • Layout fluido
  • Feedback
  • Utilizzo del concetto di scarsità
  • Struttura a blocchi

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La normativa anti-spam CAN SPAM Act

  Anche se non è così tangibile l'invio di comunicazioni promozionali verso i propri clienti tramite email ha le proprie regole....

La normativa anti-spam CAN SPAM Act

La normativa anti-spam CAN SPAM Act

Anche se non è così tangibile l’invio di comunicazioni promozionali verso i propri clienti tramite email ha le proprie regole. All’inizio dell’email marketing tutto era concesso mentre ora ci sono regolamentazioni chiare e precise che vanno nella giusta direzione, la maggior tutela degli utenti. Lo CAN SPAM Act è una legge statunitense firmata dal Presidente George W. Bush il 16 dicembre 2003 che stabilisce il primo standard nazionale per l’invio di mail di tipo commerciale.

Ad esempio, per poter spedire mail legalmente e in conformità con questa legge anti-spam USA è diventato obbligatorio inserire un indirizzo postale valido e un link di cancellazione in ogni invio di campagna mail.

Le principali linee guida da rispettare

Non utilizzare informazioni false o fuorvianti
Il tuo “Da”, “A”, “Reply-To”, e le informazioni di routing – compreso il nome del dominio di origine e indirizzo di posta elettronica – devono essere precisi e identificare la persona o azienda che ha inviato il messaggio.

Non utilizzare soggetti della mail ingannevoli
L’oggetto deve riflettere il contenuto del messaggio.

Identificare chiaramente che si tratta di una pubblicità
Anche se c’è molto margine di manovra per evidenziare il fatto che è una mail pubblicitaria è comunque necessario indicare in modo chiaro e ben visibile che il messaggio è un messaggio di questo tipo.

Comunicare ai destinatari dove ti trovi
All’interno della comunicazione deve esssere indicato il vostro indirizzo postale fisico valido. Può essere il vostro indirizzo corrente, una casella postale o una casella di posta privata che hai registrato con una mail commerciale che riceve agenzia istituita ai sensi della normativa servizio postale.

Comunicare ai destinatari come poter fare opt-out
Il messaggio deve includere una spiegazione chiara e visibile del modo in cui il destinatario può scegliere di non ricevere più mail da voi in futuro.
L’informazione deve essere subito riconoscibile, deve essere semplice capire di che tipo di messaggio si tratta. Si può indicare un indirizzo di posta elettronica per la risposta di ritorno o in altra maniera tramite il web facile da permettere alle persone di esprimere la loro scelta. E’ possibile creare un menu per consentire al destinatario di filtrare gli opt-out solo per alcuni tipi di mail, ma è comunque necessario includere l’opzione per interrompere tutti i messaggi commerciali.

Opt-Out

Esempio pagina di opt-out di ExactTarget / Marketing Cloud

Rispettare le richieste di opt-out
Qualsiasi meccanismo di opt-out proposto deve essere in grado di elaborare le richieste di opt-out per almeno 30 giorni dopo aver inviato il messaggio. E’ necessario onorare richiesta di opt-out del destinatario entro 10 giorni lavorativi. Non si può imporre una tassa o richiedere al destinatario di fornirvi informazioni ulteriori di identificazione personale al di là del proprio indirizzo mail presente nel database.

Non si può chiedere al destinatario di compiere altre azioni al di fuori dell’invio di una mail di risposta oppure del visitare una singola pagina per confermare l’opt-out.

Una volta che le persone hanno confermato di non volere più ricevere messaggi da parte vostra, non si possono vendere o trasferire i loro indirizzi di posta elettronica, anche sotto forma di una mailing list. L’unica eccezione concessa è trasferire gli indirizzi ad una società che avete assunto per aiutare a rispettare la legge CAN-SPAM.

Monitorare quello che gli altri fanno nel vostro conto
La legge chiarisce che, anche se si assume un’altra società per gestire le vostre comunicazioni di mail marketing, non è possibile sottrarsi alle responsabilità legali del rispetto della legge. Sia la società il cui prodotto è promosso nel messaggio si la società che materialmente invia il messaggio possono essere ritenuta legalmente responsabili.

SPAM

In Italia
Le leggi anti-spam in Italia sono molto severe, si può addirittura essere imprigionati per l’invio di mail spam. Meglio seguire le linee guida e attenersi alle disposizioni di legge.

Codice per la protezione dei dati personali (decreto legislativo n. 196/2003). Il Codice ha recepito la direttiva CE 95/46 sulla protezione dei dati personali e la direttiva CE 2002/58 relativa alla vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche; ha consolidato tutte le leggi italiane preesistenti e dei regolamenti in questo settore.

DL 196/2003 Codice in materia di dati DL 675/1996 sugli stati di protezione della privacy, tra l’altro, specifica che una società deve avere l’autorizzazione da ogni utente i cui dati personali (come ad esempio l’indirizzo email) che si desidera utilizzare. DL 171/1998 (derivante dalla direttiva comunitaria 97/66 / CE) in materia di protezione della privacy delle telecomunicazioni: questo ha messo fuorilegge tutti i sistemi automatici per chiamare un utente e afferma che tutte le spese di una pubblicità devono essere pagati dalla società e non l’utente (fax ed email sono eventualmente invece pagati anche da parte dell’utente).

DL 185/1999 (derivante dalla direttiva comunitaria 97/7 / CE) sulla protezione dei consumatori in materia di contratti a lunga distanza: questo obbliga le aziende a chiedere il permesso dell’utente per le vendite virtuali o telefoniche.

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